Zanardi e lo sport di vivere
Il dramma di Alex è l’ennesimo pugno nello stomaco di questo 2020 maledetto. Ma proprio il suo spirito ci insegna che nessun inferno è senza ritorno per chi sa rialzarsi. Anche senza gambe.
Qui non si tratta di voler credere ai detti popolari e alla supposta maledizione dell’anno bisesto. Stiamo ai fatti: nella prima metà del 2020 è capitato di tutto, e niente di buono. La nostra vita è stata messa sottosopra, le nostre certezze si sono liquefatte in un domani che non sappiamo come sarà. Circoliamo con la museruola e non possiamo stringere la mano ad un amico, tanto meno abbracciarlo.
È successo, dobbiamo accettarlo, come tutto il dolore che il virus ha portato in migliaia di famiglie. Intanto ci arriva addosso anche il tragico incidente di Alex Zanardi, con la stessa violenza con cui la sua handbike si è schiantata contro un autotreno che veniva in direzione opposta, sulle colline senesi. Da vent’anni, da quando ha perduto le gambe in un drammatico incidente automobilistico, Alex fa l’unica cosa che sembrerebbe preclusa a chi ha subìto una simile amputazione: pedala. Con le braccia, con il cuore, con il suo sorriso illuminante.
Chi ha scambiato Alex Zanardi per un personaggio dello sport ha capito poco. Zanardi è un campione della vita. Lui come nessuno ha insegnato (a chi ha voluto capirlo) il rispetto e la considerazione dovuti verso chi ha avuto una grave menomazione. Ha consacrato il diritto ad una nuova opportunità, se hai la forza ed il coraggio di andartela a cercare. Rasentando l’irrazionalità, ha dimostrato che l’ottimismo può aprire sempre nuovi squarci di luce, persino dove è calato il buio pesto.
In più, con grande generosità e altrettanta gratificazione, ha raccontato le sue esperienze, le sue emozioni, i drammi che ha attraversato. Si è regalato agli altri, spinto da una voglia di vivere che forse lo ha portato persino oltre il limite. Ma il limite resta pur sempre una cosa soggettiva, si sa.
Nessuno può affermare che Alex Zanardi giochi con la propria vita. No, è diverso. Vive pienamente quello che per altri è solo un inferno. Cammina senza gambe. Pedala con la fantasia. Vola talmente alto che viene da chiedersi come ci sentiremmo senza di lui.
Ma Alex resiste ancora e resta con noi. Mentre tu, anno molesto e funesto, vattene via prima che puoi.